Date de publication: 24.05.2023

Bitstamp è uno dei principali exchange sul territorio europeo. Con sede a Lussemburgo, è tra gli exchange più longevi in attività, soprattutto da quano Mt Gox è fallito. Trattandosi di un exchange datato, permette solo di fare trading sulle 5 criptovalute più liquide: Bitcoin, Bitcoin Cash, Litecoin, Ethereum e Ripple.

È un exchange che accetta le seguenti valute fiat: euro, dollari e sterline. I depositi sono gratuiti attraverso il circuito SEPA (acronimo di Single Euro Payments Area).

Tra i vari servizi, Bitstamp prevede la possibilità di utilizzare un API per permettere ai clienti di utilizzare un software personalizzato in modo tale da accedere e controllare i propri account.

Conosciamo meglio l’exchange Bitstamp

Nejc Kodrič ed è il co-fondatore della società, che è sorta nel 2011. È un nome molto conosciuto nella comunità Bitcoin ed ha fondato Bitstamp insieme al suo collega e connazionale Damijan Merlak. Entrambi sono originari della Slovenia. Successivamente, l’exchange ha dovuto spostare la sua registrazione nel Regno Unito, a causa del fatto che la Slovenia non aveva i necessari servizi legali e finanziari, soprattutto in una materia così nuova e delicata come quella delle criptovalute. Nel 2016, poi, la sede legale è stata nuovamente trasferita, questa volta in Lussemburgo.

Al momento della sua costituzione societaria, Bitstamp e il suo CEO si sono rivolti alla FCA di Londra per ricevere supporto legale, ma il regolatore finanziario ha risposto picche sostenendo che il bitcoin non è riconosciuto come una valuta fiat in corso legale e dunque non poteva acconsentire alla regolamentazione dell’exchange, che pertanto rimane non regolamentato a differenza dei principali broker online seri di cui ci siamo occupati nel corso di altre recensioni.

La risposta della società non si è fatta attendere. Il CEO di Bitstamp ha replicato che la società sarà auto-regolata e che si doterà di strumenti idonei all’autenticazione dei clienti, nel tentativo di arginare il fenomeno del riciclaggio di denaro (su cui, da sempre, vi sono i sospetti dei cripto-scettici, che vedono nell’anonimato delle transazioni un modo per sfuggire alle maglie del fisco).

E così, a partire da settembre 2013, la società ha avviato le procedure di riconoscimento dei clienti, richiedendo ai titolari di conti di esibire documenti provanti l’identità e dell’effettiva residenza nei paesi dichiarati al momento della registrazione.

Il 2014 è, invece, un anno piuttosto nefasto per l’exchange in quanto Bitstamp fu costretto a sospendere i prelievi per diversi giorni a causa di un attacco informatico da parte di hackers. Secondo quanto riportato da Bitcoin Magazine, gli hackers chiesero un riscatto di 75 Bitcoin a Nejc Kodrič, che tuttavia si rifiutò di pagare e di negoziare con i cosiddetti “terroristi del web”.

L’attacco informatico ai danni di Bitstamp ha causato il furto di 19000 bitcoin, come la stessa società ha ammesso nel gennaio 2015. Bitstamp ha sospeso i servizi per circa una settimana. Racconteremo dettagliatamente dell’accaduto in uno dei prossimi paragrafi.

Le qualità principali dell’exchange Bitstamp

Con oltre 700 milioni di dollari di transazioni al giorno, Bitstamp è certamente uno degli exchange più liquidi in circolazione. La maggior parte degli scambi, circa il 60%, è riservato alle operazioni che prevedono lo scambio tra dollari e le tre criptovalute a maggiore capitalizzazione. Anche le coppie trading con l’euro sono altrettanto utilizzate.

L’exchange Bitstamp ha scalato le gerarchie nella sua categoria grazie ad alcune caratteristiche che andiamo a commentare nel seguente elenco:

  • Assistenza clienti: Il sito mette a disposizione degli utenti una pagina FAQ dove naturalmente vi è la risposta alle domande più comuni in tema di acquisto e vendita dei Bitcoin. In caso di richieste più specifiche, gli utenti possono contattare via e-mail il supporto clienti che ha un team in grado di processare le risposte entro poche ore, a meno di particolari sovraccarichi.
  • Commissioni basse: Bitstamp si rivela competitivo rispetto alla sua concorrenza in quanto dispone di commissioni più basse. Per quanto riguarda i depositi via bonifico internazionale, l’exchange applica una commissione dello 0,05% con un minimo di 7,50 euro o dollari. I prelievi internazionali, invece, prevedono una commissione pari allo 0,09% con un prelievo minimo di 50 euro o dollari. Le commissioni di negoziazione, infine, sono pari allo 0,25% sul mensile per controvalori inferiori ai 20.000 dollari, mentre scendono fino allo 0,1% laddove il volume di trading supera i 20 milioni di dollari.
  • Disponibilità internazionale: Bitstamp non è solo disponibile in tutti i paesi dell’Unione Europea e negli Stati Uniti, ma complessivamente in oltre 60 paesi tra cui citiamo Australia, Brasile, Corea del Sud, Cina, Giappone, Hong Kong, India, Nuova Zelanda e Singapore.
  • Funzionalità: Bitstamp possiede una piattaforma ben strutturata e abbastanza facile da usare. I grafici e i saldi forniti sono aggiornati costantemente ed è possibile applicare un numero congruo di ordini di trading. Oltre alla piattaforma via Web, vi è anche la possibilità di connettersi con dispositivi mobili grazie ad un’app dedicata e compatibile per dispositivi iOs e Android.
  • Sicurezza: Quello della sicurezza è sicuramente un tema delicato visto il recente passato e l’exchange si sta adoperando con il suo team per migliorare l’esperienza dei suoi utenti. L’exchange si dichiara dunque conforme alle normative in materia di asset digitali e alle leggi sulla protezione dei consumatori. Per quanto riguarda l’archiviazione dei fondi, Bitstamp conserva la quasi totalità delle riserve offline in cold-storage e mantiene online solo la quantità necessaria a rendere liquido l’exchange assicurando esecuzione rapida degli ordini ai prezzi stabiliti. La liquidità online è conservata presso Amazon Web Services e i conti in dollari sono assicurati dalla FDIC.

Cosa non ci ha convinto dell’exchange Bitstamp

Dopo aver esaminato e anche lodato le caratteristiche principali di Bitstamp è giunto il momento di parlare di tutte quelle cose che invece, purtroppo, non ci hanno convinto. Sono i difetti congeniti di tutti gli exchange, dunque Bitstamp in questo non fa assolutamente eccezione. Analizziamoli uno per uno:

  • Il numero di criptovalute con cui poter fare trading è davvero limitato: questo exchange poteva andare bene qualche anno fa quando il boom di questo asset digitale era ancora lontano, ma oggi bisogna stare al passo coi tempi e comprendere che c’è tutto un universo al di fuori delle criptovalute principali che non può essere ignorato.
  • Al solito, il supporto clienti non è considerato idoneo a gestire la mole dei clienti e delle loro richieste di aiuto: possono passare anche diverse ore prima di ricevere una risposta e, di solito, è un rimando a consultare la sezione FAQ del sito.
  • Le tariffe applicate per ogni acquisto con carta di credito sono ingiustamente esagerate: parliamo infatti di una commissione che è del 5% sul totale! Sono cifre assolutamente fuori mercato, tenendo conto che potrebbe esserci un’ulteriore tariffa applicata a seconda del piano tariffario che avete sottoscritto con il provider di questo servizio.
  • Il trading a leva non è consentito: questo rappresenta un grosso problema perché non permette a chi non è sufficientemente capitalizzato di ambire a grandi guadagni sfruttando la volatilità propria delle criptovalute. Anche la leva è altrettanto sconsigliabile, ma per lo meno deve essere data l’opportunità di scegliere.

A questo si aggiunge, purtroppo, l’ennesimo caso relativo ai furti di bitcoin, resi possibili grazie ad attacchi informatici che hanno violato l’exchange, sancendo di fatto la sua vulnerabilità, al di là di quelle che possono essere le contromisure che sono state adottate dopo l’attacco subìto.

Quei 19000 Bitcoin spariti e che non torneranno più…

Sei dipendenti di Bitstamp sono stati presi di mira in un tentativo di phishing di una settimana che ha portato al furto dell’equivalente di 5 milioni di dollari in bitcoin nel gennaio del 2015, è quanto è trapelato dall’exchange stesso di bitcoin dopo un’indagine interna.

Il documento riservato, pubblicato su Reddit da un unico account, offre uno sguardo approfondito a quella che si ritiene sia la storia interna dell’hack, che ha provocato la perdita di circa 19.000 Bitcoin nel gennaio del 2015. Da allora, la società ha offerto scarsi dettagli su ciò che è accaduto dietro le quinte, citando la riservatezza riguardo alle indagini sui fondi persi.

I risultati del rapporto sono notevoli in quanto illustrano i rischi degli exchange di bitcoin, compresi gli attacchi di ingegneria sociale in cui le informazioni personali vengono utilizzate per indurre le vittime a fornire un mezzo di accesso a dati sensibili.

Nel caso di Bitstamp, quelli dietro l’attacco hanno usato Skype ed e-mail per comunicare con i dipendenti e tentare di distribuire file contenenti malware facendo appello alle loro storie e interessi personali. Il sistema di Bitstamp è stato compromesso dopo che l’amministratore di sistema Luka Kodric ha scaricato un file che credeva fosse stato inviato da un rappresentante per un’organizzazione che stava cercando la sua iscrizione.

Il rapporto, attribuito al consigliere generale di Bitstamp George Frost, spiegava:

L’11 dicembre, nell’ambito della sua offensiva, l’hacker ha inviato una serie di allegati. Uno di questi, UPE_application_form.doc, conteneva uno script VBA dannoso offuscato. Una volta aperto, questo script è stato eseguito automaticamente e ha rimosso un file dannoso dall’indirizzo IP 185.31.209.145, compromettendo così la macchina.

E così, gli hacker sono stati in grado di accedere a due server contenenti il file wallet.dat dell’hot wallet di Bitstamp e la password per quel file.

Si dice che le informazioni contenute nel rapporto provengano da un’indagine di terze parti condotta dalla società forense digitale Stroz Friedberg, nonché da investigatori che lavorano per il servizio segreto degli Stati Uniti, il Federal Bureau of Investigation (FBI) e le autorità britanniche di criminalità informatica.

Gli attacchi informatici continui agli exchange ci fanno comprendere come gli hacker siano i padroni della situazione e che vanno contrastati a monte: evitando gli exchange stessi!

Bitstamp ha rifiutato di commentare l’autenticità del rapporto una volta raggiunto.

Anche noi ci rifiutiamo di commentare l’accaduto, visto che la ricostruzione dei fatti parla da sé. Chi volesse approfondire la questione, può trovare l’articolo su Coindesk.
Per quanto riguarda il nostro lavoro, ci limitiamo a dire che dove non vi è sicurezza dei propri fondi, non ci può essere alcuna storia di serietà e pertanto invitiamo tutti i nostri lettori a non utilizzare questo exchange per la compravendita di criptovalute.

Preferiamo suggerire due broker alternativi, che risolvono i problemi precedentemente descritti, applicando commissioni più basse per i depositi e, soprattutto, assicurando che la liquidità dei clienti non venga sottratta dai pirati informatici e implementando un trading a leva che consenta, anche a chi non ha il capitale adeguato per fare trading, di poter sfruttare le oscillazioni e la volatilità che rendono il mercato delle criptovalute uno di quelli con maggiori potenzialità.

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Plus500Plus500 ti mette nelle condizioni di fare trading sulle criptovalute immediatamente: una registrazione al sito, un deposito minimo di 100 euro tramite bonifico, carta di credito, paypal e tutti gli altri pagamenti elettronici supportati e il gioco è fatto!
Se siete di primo pelo, poi, Plus500 mette a disposizione la sua piattaforma in demo con la quale potrete allenarvi e diventare bravi senza impiegare del denaro reale (Bitstamp non dispone di una piattaforma demo!)
La piattaforma, come dicevo, vi permette in un attimo di negoziare i vostri strumenti finanziari preferiti in quanto è davvero semplice da usare. Il broker è conosciuto nel mondo per la sua assistenza multi-lingua via chat 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Questa attenzione per il cliente lo rende il miglior broker del mondo! Oltre alla chat, adatta a risolvere piccole e grandi questioni inerenti all’operatività, potete mandare e-mail che saranno prese in carico da professionisti del settore.
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Plus500 gode di un’ottima reputazione nelle recensioni che si possono trovare sul web. Il broker è quotato in borsa al London Stock Exchange ed è rinomato per la puntualità con cui permette i prelievi dei profitti generati, oltre ad avere commissioni bassissime!

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  • depositi minimi e prelievi immediati e, soprattutto, lo ribadiamo ancora una volta, regolamentazione e autorizzazione della Consob e degli altri principali organi di vigilanza.

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Il nostro responso finale

Bitstamp ha riscosso un buon successo, sopratutto sul mercato europeo, come exchange di criptovalute ed è tra i più longevi in attività. Proprio per essere così datato, ha il difetto di provvedere allo scambio esclusivo delle criptovalute più liquide, davvero troppo poco rispetto alla moltitudine di asset digitale che c’è oggigiorno. In più, la sicurezza dell’exchange è stata compromessa per sempre a causa di un attacco informatico, per certi versi anche subdolo e facile nell’applicazione, in cui sono stati rubati un quantitativo complessivo di 19000 bitcoin.

Camille Jordan

Ciao a tutti, mi chiamo Camille e sono specializzata in web writing. Da qualche anno lavoro come scrittrice freelance per diversi clienti. Ora ho scelto di investire su uno solo. Scrivo di notizie sul trading online, un argomento che mi ha sempre appassionato. Lo so, non si vede, ma amo il mondo della finanza e sono sempre alla ricerca delle ultime novità per informare i miei lettori.

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